Primo, è di Pellegrino Artusi, un grande scrittore, gastronomo e critico letterario di fine ottocento-primi novecento- https://it.wikipedia.org/wiki/La_scienza_in_cucina_e_l%27arte_di_mangiar_bene).
Secondo motivo, me l'ha passata Giulio, il papà di Chiara, che oltre a essere il padre della mia meravigliosa e speciale amica, è uomo di notevole cultura e, a questo punto, ho scoperto dalle grandi doti culinarie.
Voglio riportarvi la ricetta tale e quale me l'ha spedita lui, con i consigli pratici che ha messo in opera e l'attenzione particolare di un nonno che rende felici i propri nipoti.
1. Base di pasta frolla
Per questo tipo di torta è preferibile una pasta frolla molto friabile. Io scelgo la terza ricetta (RICETTA C)
dell'Artusi che qui riporto a memoria.
Farina, 270 grammi.
Zucchero, 115 grammi.
Burro, 135 grammi.
Rossi d'uovo, n. 4 (conviene mettere anche una mezza chiara, altrimenti viene troppo friabile).
Odore di scorza di arancio (non essenziale, se non disponi di scorza d'arancio secca macinata fine).
Artusi consiglia di usare lo zucchero a velo, ma io uso sempre quello normale. Il burro, se è sodo, va
lasciato una mezzora fuori dal frigorifero. Fare di tutto un pastone maneggiandolo il meno possibile, perchè
altrimenti si "brucia"; perciò, per intridere la farina, è meglio servirsi da principio della lama di un
coltello e toccare con le mani meno che si può. Ovviamente ancora più semplice è usare una
impastatrice, se la si possiede.
Stendere con le dita la pasta frolla in una tortiera antiaderente dal bordo staccabile (oppure stendere in
una teglia dal fondo piatto avendo cura di applicare con cura sul fondo e sui bordi un foglio di carta da
forno). Lisciare la superficie superiore con un oggetto dal fondo piatto (io uso un pesta carne). Quindi
mettere in forno a 180°C, avendo cura di forarla dopo 10 minuti con uno stuzzicadenti e schiacciarla
(pesta carne) se tende a gonfiare. La cottura durerà da mezzora a un'ora: va tolta dal forno quando
assume un colore nocciola (non troppo scuro).
2. Crema pasticcera
Per questa crema utilizzo la ricetta dell'Artusi (metà dose) della crema al cucchiaio, semplificata
eliminando il bagnomaria e con l'aggiunta di farina per renderla pasticcera. La dose giusta per la
torta
descritta sopra è la seguente:
Latte, mezzo litro.
Rossi d'uovo, n. 4.
Zucchero, 100 grammi.
Farina, 30 grammi.
Scorza di limone, n. 4 o 5 pezzetti (scorza di un mezzo limone).
Portare all'ebollizione il latte a parte (senza farlo scappare). Nel frattempo mettere i rossi, lo zucchero e
la farina nel pentolino in cui si intende fare la crema; lavorare bene il miscuglio finché diventi fluido e
omogeneo. Quando il latte è caldo, mettere sul fuoco il pentolino della crema e versarci subito poco
latte; mescolare bene, aggiungere ancora latte a poco per volta, mescolando bene. Appena è stato
aggiunto tutto il latte, abbassare al minimo la fiamma, aggiungere le scorze di limone e mescolare
continuamente sul fuoco basso per 12 minuti. Quindi togliere i pezzetti di scorza (non dimenticando
di
farli succhiare a un bambino prima di gettarli) a e lasciare raffreddare la crema.
3. La crostata
Togliere con delicatezza la base di pasta frolla dalla tortiera quando è fredda per minimizzare il
rischio di
rottura. Stendere la crema fredda sulla base. Applicare frutti di bosco sulla superficie della crema
(fragoline, lamponi, mirtilli) senza paura di esagerare. Usando lamponi, ce ne vanno tre vaschette.
4. Buon appetito
Giulio
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