6 feb 2016

Torta di nonno Giulio (da una ricetta di Pellegrino Artusi)

Oggi vi porto una ricetta un po' speciale, direi per due motivi.
Primo, è di Pellegrino Artusi, un grande scrittore, gastronomo e critico letterario di fine ottocento-primi novecento- https://it.wikipedia.org/wiki/La_scienza_in_cucina_e_l%27arte_di_mangiar_bene).
Secondo motivo, me l'ha passata Giulio, il papà di Chiara, che oltre a essere il padre della mia  meravigliosa e speciale amica, è uomo di notevole cultura e, a questo punto, ho scoperto dalle grandi doti culinarie.
Voglio riportarvi la ricetta tale e quale me l'ha spedita lui, con i consigli pratici che ha messo in opera e l'attenzione particolare di un nonno che rende felici i propri nipoti.

1. Base di pasta frolla

Per questo tipo di torta è preferibile una pasta frolla molto friabile. Io scelgo la terza ricetta (RICETTA C) 

dell'Artusi che qui riporto a memoria.




Farina, 270 grammi. 

Zucchero, 115 grammi. 

Burro, 135 grammi. 

Rossi d'uovo, n. 4 (conviene mettere anche una mezza chiara, altrimenti viene troppo friabile). 

Odore di scorza di arancio (non essenziale, se non disponi di scorza d'arancio secca macinata fine).

Artusi consiglia di usare lo zucchero a velo, ma io uso sempre quello normale. Il burro, se è sodo, va 

lasciato una mezzora fuori dal frigorifero. Fare di tutto un pastone maneggiandolo il meno possibile, perchè
altrimenti si "brucia"; perciò, per intridere la farina, è meglio servirsi da principio della lama di un 

coltello e toccare con le mani meno che si può. Ovviamente ancora più semplice è usare una 

impastatrice, se la si possiede.

Stendere con le dita la pasta frolla in una tortiera antiaderente dal bordo staccabile (oppure stendere in 

una teglia dal fondo piatto avendo cura di applicare con cura sul fondo e sui bordi un foglio di carta da 

forno). Lisciare la superficie superiore con un oggetto dal fondo piatto (io uso un pesta carne).  Quindi 

mettere in forno a 180°C, avendo cura di forarla dopo 10 minuti con uno stuzzicadenti e schiacciarla 

(pesta carne) se tende a gonfiare. La cottura durerà da mezzora a un'ora: va tolta dal forno quando 

assume un colore nocciola (non troppo scuro).



2. Crema pasticcera

Per questa crema utilizzo la ricetta dell'Artusi (metà dose) della crema al cucchiaio, semplificata 

eliminando  il bagnomaria e con l'aggiunta di farina per renderla pasticcera. La dose giusta per la 

torta 

descritta sopra è la seguente:


Latte, mezzo litro.

Rossi d'uovo, n. 4.

Zucchero, 100 grammi.

Farina, 30 grammi.

Scorza di limone, n. 4 o 5 pezzetti (scorza di un mezzo limone).



Portare all'ebollizione il latte a parte (senza farlo scappare). Nel frattempo mettere i rossi, lo zucchero e 

la farina nel pentolino in cui si intende fare la crema; lavorare bene il miscuglio finché diventi fluido e 

omogeneo. Quando il latte è caldo, mettere sul fuoco il pentolino della crema e versarci subito poco 

latte; mescolare bene, aggiungere ancora latte a poco per volta, mescolando bene. Appena è stato 

aggiunto tutto il latte, abbassare al minimo la fiamma, aggiungere le scorze di limone e mescolare 

continuamente sul fuoco basso per 12 minuti. Quindi togliere i pezzetti di scorza (non dimenticando

di 

farli succhiare a un bambino prima di gettarli) a e lasciare raffreddare la crema. 



3. La crostata

Togliere con delicatezza la base di pasta frolla dalla tortiera quando è fredda per minimizzare il 

rischio di 

rottura. Stendere la crema fredda sulla base. Applicare frutti di bosco sulla superficie della crema 

(fragoline, lamponi, mirtilli) senza paura di esagerare. Usando lamponi, ce ne vanno tre vaschette.


4. Buon appetito

Giulio









....e buon ascolto...

https://www.youtube.com/watch?v=EVSb3dFszH4&list=PLF18EC20DE84CF03A

Nessun commento:

Posta un commento